100 Anni dalla nascita di Enrico Berlinguer

Oggi decorrono esattamente 100 anni dalla nascita di Enrico Berlinguer (Antifascista, segretario prima FGCI poi PCI, Deputato ed europarlamentare).
Figlio di Mario Berlinguer e Mariuccia Loriga, trascorse la sua infanzia a Sassari dove frequentò il liceo ginnasio “Domenico Alberto Azuni” e iniziò a studiare giurisprudenza, senza però mai terminare l’Università.
Nel 1943 Berlinguer inizia ad approcciarsi al mondo politico iscrivendosi al PCI e dirigendo la Federazione Giovanile di Sassari.
Nel 1944 venne arrestato, poiché accusato di aver provocato la violenta rivolta del pane del 14 gennaio dello stesso anno; fu rilasciato dal carcere il 23 aprile poiché prosciolto dall’accusa.
Dopo un incontro con Togliatti divenne funzionario dirigente (vicepresidente) nella Federazione Giovanile di Roma, fu poi spostato in Lombardia.
Dopo essere divenuto segretario del Fronte della Gioventù fu accolto, assieme ad una delegazione, direttamente da Stalin.
Nel 1948 fu eletto nella Direzione del partito, gli fu dato il compito di riformare la FGCI e nello stesso anno divenne presidente della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica.
Nel 1957 divenne vicesegretario del PCI sardo e si occupò dell’Unità, questo con l’obbiettivo di rafforzare la presenza sul territorio del partito che nelle precedenti elezioni regionali aveva ottenuto pessimi risultati.
Durante l’XII Congresso fu eletto alla segreteria del Partito dove rimarrà fino al giorno della sua morte, avvenuta l’11 giugno 1984 a Padova.
La segreteria di Berlinguer fu caratterizzata da una grande apertura verso “l’ala sinistra” della DC e dalla nascita dell’”eurocomunismo”.
L’apertura alla DC, nota col nome di “compromesso storico”, fu una delle tematiche che accese maggiormente la politica italiana dell’epoca causando grandissimi scontri: da un lato dall’”ala destra” della DC che guardava con ostilità il leader Comunista, dall’altro da una parte della Sinistra extraparlamentare che vedeva in questa possibile unione un tradimento dell’ideale marxista.
Questo possibile “matrimonio” tra i due partiti venne sostanzialmente bloccato dal rapimento di Aldo Moro a opera delle Brigate Rosse.
La distanza sempre maggiore tra Comunismo Italiano e Sovietico comportò alla nascita dell’ideale dell’Eurocomunismo, che mirava alla realizzazione di un Socialismo diverso e indipendente dall’influenza dell’URSS.
Nel 1976 il PCI raggiunse il risultato elettorale più alto mai ottenuto: 34,4%, andandosi a porre al secondo posto rispetto alla Democrazia Cristiana.

La passione di Berlinguer, la sua tenacia, coerenza e la denuncia del degrado della classe politica sono ancora oggi riconosciute e ammirate dall’intero panorama politico; la capacità di analisi del presente, passato e di pensare il futuro ha consentito al Segretario di prendere posizioni incredibilmente mirabili anche ai
nostri giorni: “Lavorate tutti, casa per casa, azienda per azienda, strada per strada, dialogando con i cittadini, con la fiducia per le battaglie che abbiamo fatto, per le proposte che presentiamo, per quello che siamo stati insieme[…]” comizio,
Padova 7 giugno 1984; ”Noi pensiamo che il privilegio vada combattuto e distrutto ovunque si annidi, che i poveri, gli emarginati, gli svantaggiati vadano difesi, e gli vada data voce e possibilità concreta di contare nelle decisioni e di cambiare le proprie condizioni, che certi bisogni sociali e umani oggi ignorati vadano soddisfatti con priorità rispetto ad altri, che la professionalità e il merito vadano premiati, che la partecipazione di ogni cittadino e di ogni cittadina alla cosa pubblica debba essere assicurata”, “I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai Tv, alcuni grandi giornali” intervista a cura di Eugenio Scalfari, in “La Repubblica” 28 Luglio 1981; “È in atto un processo oggettivo di unificazione del mondo dal quale non si può prescindere e del quale nessun paese e nessun popolo possono fare a meno senza
subire un danno che a sua volta si riflette sugli altri” Per una carta della pace e dello sviluppo, Roma 1979; “L’esempio del Medio Oriente è a questo proposito illuminante in quanto dimostra che i Paesi dell’Europa Occidentale debbono assumere verso i paesi arabi e verso il popolo arabo di Palestina un atteggiamento nuovo, di effettivo sostegno dei diritti riconosciuti dalle risoluzioni dell’ONU e di piena uguaglianza e cooperazione. E ciò sia per ragioni di giustizia, sia per la difesa dei loro più elementari
interessi” Conferenza dei partiti comunisti dell’Europa Occidentale, Bruxelles 26 Gennaio 1974; “Noi riteniamo che comunque bisogna spingere verso l’Europa e la sua unità e che la sfida che questo obiettivo comporta vada accettata, portando la lotta di classe, democratica e rinnovatrice, a livello europeo e a coscienza europea” intervista a cura di Eugenio Scalfari, in “La Repubblica”, 2 Agosto 1978.
Berlinguer il 7 giugno 1984 mentre teneva un comizio a Padova venne colpito da un Ictus, continuò comunque a parlare fino alla fine. Al termine del comizio, dopo essere ritornato in albergo, andò in coma; morì l’11 giugno per emorragia celebrale.
Il 13 giugno si tenne il funerale a Roma, dove parteciparono oltre un milione di persone tra cui personalità istituzionali nazionali e non: Sandro Pertini, Gorbačëv, Arafat, Zhao Ziyang e molti altri.


Alvise Dedemo VBO