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George Sand e anniversario della pubblicazione di “Indiana”

George Sand e anniversario della pubblicazione di “Indiana”

“Un jour viendra où tout sera changé dans ma vie, où je ferai du bien aux autres; un jour oùl’on m’aimera, où je donnerai tout mon cœur à celui qui me donnera le sien; en attendant,souffrons; taisons-nous, et gardons notre amour pour récompense à qui 

SAN MARTINO

SAN MARTINO

Il cavallo di pasta frolla coperto di dolci e cioccolatini. I bambini per le strade che fanno chiasso con pentole e coperchi. Il profumo autunnale delle castagne che preannuncia l’inizio di novembre. Ritorna la festa cristiana dedicata a San Martino di Tours, un soldato romano, 

La MotoGP ha un nuovo re!

La MotoGP ha un nuovo re!

Si è conclusa domenica 6 novembre la stagione motociclistica 2022, che ha visto il trionfo del venticinquenne Francesco, detto Pecco, Bagnaia sulla sua Ducati rosso fiammante. Un pilota italiano su una moto italiana, dopo cinquant’anni dall’ultima volta.

Un ragazzo semplice, di Chivasso, ma pesarese di adozione che corre da quando era bambino, vicino al ritiro prima che Valentino Rossi lo prendesse sotto la sua ala.
Una rimonta impressionante da – 91 punti fino a un vantaggio di 23 punti dal suo avversario, il francese Fabio Quartanaro, el Diablo, ex campione del mondo, che con la sua Yamaha non ha saputo contrastare l’imponente rimonta del numero 63, ma che è stato il primo a congratularsi con il vincitore.


Terzo posto ancora alla Ducati, team indipendente Gresini, consegnato al giovane Enea Bastianini, La Bestia, che ha sottratto il gradino del podio per tre punti al fenomenale Aleix Espargaró, che ha lottato fino all’ultimo, ma non ha potuto concludere la gara per un problema alla sua Aprilia. Aprilia che è stata la vera protagonista di questo GP, le due ruote di Noale hanno saputo riprendere il loro posto nel campionato. L’anno prossimo Aleix ci rimproverá con l’aiuto di un ferocissimo Maverik Viñales che finalmente è riuscito a trovare il ritiro e l’affinità con la moto veneta.


Un anno unico e indimenticabile per tutti gli appassionati che ha visto il ritiro e il ritorno di un Marc Márquez più maturo e assetato di vittorie in sella alla sia Honda, l’avanzata della casa motociclistica KTM e il ritiro della Suzuki, fresca di vittoria nella gara di Valencia con Alex Rins. Un campionato caratterizzato da cadute e da vittorie, ma soprattutto da sportività e da rispetto.


Dopo il conclusivo gala del motomondiale, che ha consegnato i premi a Izan Guevara, vincitore moto3, ad Augusto Fernández, moto2, e al nostro Pecco Bagnaia tutta l’Italia ha applaudito, una nuvola rossa a forma di stivale, chissà se l’anno prossimo continueranno a farci sognare…
Margherita Salviato IIBO

ALBANIA-ITALIA 1-3: GRIFO TRASCINA GLI AZZURRI

ALBANIA-ITALIA 1-3: GRIFO TRASCINA GLI AZZURRI

Mercoledì 16 novembre 2022 allo stadio di Tirana si sono sfidate in unaamichevole le nazionali di Italia e Albania. Entrambe le squadre sono fuori daimondiali ed entrambe si sono sfidate solo in 3 precedenti, l’ultimo dei quali vintodagli azzurri per 1-0 il 9 ottobre 2017. 

FULL METAL JACKET

FULL METAL JACKET

Così come l’amore, anche il primo Kubrick non si scorda mai, o almeno non si dovrebbe.
Stanley Kubrick rientra in quella stretta cerchia di registi che amo definire con la semplice
espressione: “Non ne hanno sbagliato neanche uno”, e non “un incapace, un esempio di
instabilità artistica, che intervalla un in film e l’altro anni e anni di profondo imbarazzo per il
film precedente” (e chi vuole intendere, intenda) come pensano alcuni scriteriati e teorici da
quattro soldi.

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Cibo per gli artisti

Cibo per gli artisti

É il 29 maggio 2022 quando la Gioconda si tinge di bianco, panna. Un vandalo si introduce all’interno del Louvre in sedia a rotelle con addosso una parrucca, ma la vera sorpresa arriva quando la vecchietta disabile si trasforma in un uomo pelato armato di 

UN SEGRETO VA MANTENUTO

UN SEGRETO VA MANTENUTO


Se vi dicessi che tutto è iniziato con una semplice dormita?
Pensavo di dormire.
Invece stavo morendo.
Partiamo dal principio: era la notte tra il 30 ed il 31 ottobre, il giorno più
bello e felice dell’anno, per me. Il giorno del mio compleanno. Molti
pensano che sia uno scherzo quando lo dico, ma non è così, e
personalmente ci rimango anche male. Perché, per forza, bisogna
nascere il giorno del Ringraziamento, o a Natale, oppure il giorno di
Pasqua? Io sono nata ad Halloween e, so che è difficile da credere, ma a
mezzanotte del 30 ottobre, il che mi rende ancora più particolare.
Quella sera ero andata a letto con un macigno stretto nello stomaco e
mi domandavo se fosse perché avevo preso un cinque in matematica, o
perché mamma aveva preparato la zuppa con i broccoli che sapeva
odiassi. Passai una notte infernale, a girarmi e rigirarmi nel letto, fino a
ché diventò mattina. Era freddo, troppo, per i miei gusti e la colazione
era servita in tavola. Mamma e papà avevano uno sguardo preoccupato
ed un po’ inquietante, nella nostra casa non c’era mai stato così tanto
silenzio. “Dobbiamo parlarti.” Quelle parole non portavano mai a nulla
di buono. “Da oggi cambierai scuola. Sei diventata grande, e meriti di
sapere ciò che sei…” il discorso proseguì per una buona mezz’ora, e,
ad ogni parola che mia madre pronunciava, vedevo la nebbia, fuori dalla
finestra, addensarsi. Nel paesino dove vivevo io, le storie di mostri erano
all’ordine del giorno. Solo il suo nome non suonava come un caldo
benvenuto: “Fearland”. Il suo inventore poteva essere solo Dracula, o
Frankenstein, o peggio ancora, l’intera famiglia Addams. Alla fine
dell’appassionante discorso, scoprii che tutte le storie, anche le più
dolci, hanno un lato oscuro. Ero una strega. io, Corinna Knightley, ero la
discendente di una stirpe lunga quanto un papiro di malefiche megere.
La mia vita sarebbe stata un susseguirsi di orrori. Quella mattina uscii,
e per le strade non c’erano più i soliti abitanti sempre allegri, ma dei
mostri, veri mostri. Un gatto nero attraversò la strada, facendo dirottare
un’auto fuori dalla corsia. Rimasi allibita davanti allo spettacolo
orripilante che ne seguì. Mi bastò vedere una mano uscire dall’auto
accartocciata per capire che i miei genitori non erano pazzi, e che la mia
nuova vita era un bellissimo incubo.

La nuova scuola era allo stesso
posto di quella precedente, ma la pioggia ed i tuoni rendevano il tutto più spettrale. Una ragazza mi passò a fianco spingendomi volontariamente. Mi voltai per osservarla meglio ed urlai. Un occhio solo si trovava nel mezzo della sua fronte ed i capelli arruffati erano fucsia. Lo stemma della scuola era un corvo, lo stesso che, notai, mi
seguiva da quella mattina. Varcata la soglia una serie di mostri dagli
aspetti più inquietanti osservavano me. Normale. Le pareti della classe
avevano delle strane macchie rosse che colavano, doveva essere
sangue. Prima che potessi sedermi un tonfo sordo. Un osso spezzato.
Una scintilla. Una sostanza verde. E poi, un mio nuovo compagno di
classe era senza la testa. E tutti ridevano. Era troppo, scappai. Prima
che potessi uscire, il portone nero da cui ero entrata si bloccò, ed una
voce roca, cavernosa, di donna mi fermò il battito. “CHI ABBIAMO
QUI?” Non risposi, non avevo le parole, “TU NON MERITI DI STARE
QUI!” Le pareti si sgretolarono leggermente, sentivo che stavo per
morire, ero troppo vicina al limite di sopportazione. “COME TI SEI
PERMESSA DI VENIRE QUI? NON SEI DEGNA!” Era la preside Alberta
Whitenorn, una vampira sanguinaria, che lasciava poco
all’immaginazione riguardo alla sua crudeltà. Uscì dall’ombra, con i suoi
occhi senza pupilla, uno sguardo vitreo, ed il dito puntato. Rise
amaramente della mia paura, “TU NON MERITI DI CONSCERE.” Un
colpo al petto e poi niente. Ero morta.
La sveglia suonò. La sveglia!? Ero viva, sentivo il mio corpo, sentivo le
mie ossa. Fuori dalla finestra il sole splendeva. Saltai in piedi e corsi a
perdifiato giù per le scale. Mamma stava parlando al telefono, e mi
sorrise. “Buon compleanno, tesoro.” Me lo sussurrò, ma bastò per farmi
tremare. Era stato tutto un sogno. Era chiaro. Mi ero immaginata tutto.
Tutti i dettagli. Sembravano così veri. Tornai a respirare, e con un
sorriso divorai la colazione. Salita in camera per vestirmi, frugai
nell’armadio ed una piccola piuma nera mi scivolò davanti al naso.

Maria Tea Santagiustina ICE