SAN MARTINO

Il cavallo di pasta frolla coperto di dolci e cioccolatini. I bambini per le strade che fanno chiasso con pentole e coperchi. Il profumo autunnale delle castagne che preannuncia l’inizio di novembre.


Ritorna la festa cristiana dedicata a San Martino di Tours, un soldato romano, pagano, che si convertì al Cristianesimo in seguito al famoso episodio del taglio del mantello: nell’inverno del 335, infatti, Martino si trovava come Guardia Imperiale in Gallia, dove incontrò un mendicante seminudo, sofferente per il freddo. Decise di aiutarlo tagliando un pezzo del proprio mantello, un gesto di generosità e di altruismo verso il prossimo. La notte seguente gli apparve in sogno Cristo, vestito col suo mantello, il quale al risveglio era magicamente integro.


Da allora Martino divenne un devoto cristiano: una volta battezzato dedicò la propria vita a Dio, facendosi monaco, pregando, predicando la fede cristiana e lottando contro l’eresia ariana. Morì l’8 novembre 397 a Candes-Saint-Martin e viene tuttora ricordato come santo per la sua devozione a Dio e per la sua generosità verso gli altri.


A Venezia fu eretta una chiesa in onore di Martino, accanto all’Arsenale. All’interno di questa si trovava una reliquia del santo, la tibia di una sua gamba, che fu però venduta alla chiesa di San Giovanni Evangelista per necessità di denaro per un restauro. Fino alla fine della repubblica, un accordo prevedeva che la tibia venisse portata in processione da San Giovanni a San Martino l’11 novembre.

Niccolò Duodo IIBO