200 anni di Dostoevskij

“- Sono stato io – cominciò Raskolnikov
200 anni fa nasceva  Fedor Dostoevskij, uno dei più grandi scrittori russi, autore di alcuni tra i più grandi capolavori della storia, come “Delitto e Castigo”, “Notti Bianche”, “Memorie dal sottosuolo”, “L’idiota”, “I demoni”, ” I Fratelli Karamazov”.
Complice una vita turbolenta, che lo segnerá nel profondo, Dostoevskij ricava da ogni vicissitudine, dalla reclusione alla condanna a morte evitata per un soffio, dalla dipendenza dell’alcool alle deportazioni, dal sottosuolo alla malattia, un capolavoro. Grazie alla scrittura egli riesce, in qualche modo, a riscattarsi, dando vita a personaggi in perpetuo conflitto, animati dal desiderio  e dalla smania di vivere.
Un autore che non smette mai di sorpendere e di far riflettere, che affascina e sgomenta, sempre molto attuale, che ha saputo mettere nero su bianco, come mai prima d’ora, gli abissi più cupi e mai confessati dell’animo umano.
Scriveva infatti Herman Hesse: ” Dobbiamo leggere Dostoevskij quando stiamo male, quando abbiamo sofferto fino al limite della sopportazione e quando sentiamo la vita  come un’unica, bruciante e ardente ferita. Allora, infatti, non siamo più spettatori, non siamo più giudici e degustatori, ma siamo dei poveretti in mezzo a tutti i poveri diavoli dei suoi romanzi, e soffriamo le loro pene, fissiamo anche noi, ammaliati e senza respiro, il vortice della vita, la macina instancabile della morte. E in quei momenti avvertiamo anche la musica di Dostoevskij, il suo conforto, il suo amore, e solo allora sperimentiamo il senso meraviglioso del suo terrificante e spesso così infernale mondo poetico”.

Margherita Salviato IBO