Madonna della Salute

Le strade di Venezia si riempiono di palloncini di ogni forma e colore, in mano ai bambini o legati ai passeggini. Il profumo dello zucchero filato, delle ciambelle e delle frittelle esposte nelle bancarelle aleggia nell’aria. 

È il 21 novembre, festa della Madonna della Salute, sentitissima da tutti i veneziani che, da ogni parte della Serenissima, si riuniscono per accendere una candela nella Basilica, in devozione a Maria. È una festa di carattere principalmente religioso, nella quale viene ricordata, ormai da quasi 400 anni, la liberazione di Venezia dalla Peste nel 1630. In quel periodo infatti, in città era dilagata l’epidemia, la quale mieteva vittime su vittime. I veneziani decisero dunque di pregare la Madonna per intervenire in loro aiuto e, in cambio, promisero di costruire una chiesa in Suo onore. La Madonna allora eliminò la pestilenza da Venezia e l’anno seguente, nel 1631, iniziarono a costruire la Basilica, progettata da Baldassarre Longhena.

Da allora quella della Madonna della Salute divenne festa cittadina e ogni anno, il 21 novembre, è tradizione accendere una candela per Maria nella stupenda Basilica. Viene costruito appositamente per il pellegrinaggio verso la chiesa il Ponte Santo, che collega Santa Maria del Giglio a S. Gregorio, vicino alla Salute, attraversando il Canal Grande. 

Al di là del valore religioso, la festa della Salute è anche giorno di riposo per lavoratori e studenti, e quindi un momento per stare insieme. Palloncini e cibi sono una tradizione tipica di questa festività, in particolare la castradina, una zuppa a base di carne, e le frittelle, che attirano code di clienti davanti alle bancarelle.

Niccolò Duodo IBO